Le troppe fake news che stanno uccidendo il porto di Venezia
14/12/2018
Una
vecchia rubrica della Settimana Enigmistica si intitolava: Sapevate che… e conteneva alcune informazioni su mondi diversi e su
eventi, fatti e realtà sostanzialmente differenti dall’ordinaria percezione
pubblica. Federagenti, durante l'assemblea del 4 dicembre a Roma, ha provato ad applicare questo concetto, “lo sapevate
che” al caso Venezia e al tema delle grandi navi, non con lo spirito di
contrapporsi a chi si oppone alla presenza in Laguna delle grandi navi da
crociera, ma con l’intenzione di ripristinare la verità, di contrastare le
troppo numerose fake news che sul caso Venezia sono fiorite rigogliose.
Il
tutto attingendo a studi scientifici, accademici e persino di associazioni
ambientaliste che sgretolano quella che è diventata verità condivisa, ma che
tale non è. Il tutto nella convinzione che soluzioni vere debbano compenetrare
tutela ambientale e tutela di Venezia, con le esigenze e la sopravvivenza di un
porto che di Venezia è stato la ragione di esistere.
Ed
ecco i pilastri del NO Venezia, o meglio NO navi che sono crollati in una
sintesi presentata da Federagenti e in particolare da Assoagenti Veneto.
1)
Le navi e il canale dei Petroli stanno distruggendo la laguna: FALSO. Una
recente ricerca dello Studio Rinaldo dimostra che le cause dell’erosione della
Laguna sono da ricercare non nelle navi, bensì nelle dighe foranee alle Bocche
di Malamocco che avrebbero dovuto incidere positivamente.
2)
I crocieristi sono i responsabili dell’invasione turistica: FALSO. Incidono di
meno del 5% sul totale di oltre 30 milioni di turisti ed effettivamente quelli
che visitano la città non raggiungono il 2% (meno di 400 mila persone).
3)
Le navi inquinano l’aria di Venezia: FALSO. Le navi sono il mezzo di trasporto
meno inquinante e da un’analisi compiuta da un centro ricerche ambientalista
tedesco risulta che un singolo vaporetto inquina di più di una grande nave da
crociera.
4)
Le navi con il moto ondoso che producono erodono le fondamenta: FALSO. Tutti i
rapporti indicano il contrario e anche recenti filmati sulle manifestazioni NO
navi mostrano come il moto ondoso prodotto da una grande nave a 6 nodi sia
quasi nullo.
5)
Le grandi navi possono entrare in San Marco: FALSO. Le batimetriche ovvero le
mappe dei fondali evidenziano come le grandi navi possono navigare solo al
centro di alcuni canali per ragioni di pescaggio della loro chiglia. Uno
spostamento dalla rotta ottimale si tradurrebbe in un immediato blocco della
nave nei fondali fangosi.
6)
Le grandi navi provocano incidenti: FALSO. Tutte le statistiche officiali
dimostrano il contrario. Mai una grande nave coinvolta.
7)
I crocieristi non lasciano ricchezza alla città: FALSO. L’impatto economico diretto
delle crociere è computato al ribasso in circa 155 milioni di euro e fra il
2013 e il 2017; le limitazioni al traffico sono costate a Venezia oltre 123
milioni di euro.
I
dati sono stati illustrati dal Presidente di Assoagenti Veneto, Alessandro Santi,
con il dichiarato intento non di alimentare polemiche, bensì di sopirle al fine
di consentire al porto di sopravvivere e di continuare a rappresentare, dopo il
turismo, la principale e storica attività della città.
Intervenendo
in conference alla NON assemblea di Roma, organizzata da Federagenti, il vice
ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi è stato lapidario:
“Venezia è e resta un porto; non è neanche lontanamente concepibile l’ipotesi
di chiudere questo porto” e ha tagliato corto anche con le spinte di chi
vorrebbe Venezia snaturata della sua funzione storica, ma anche economicamente
essenziale.