Export meno oneroso per l’agroalimentare

20/12/2025
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Dagli Stati Uniti giunge la cancellazione dei dazi su 237 prodotti alimentari, tra cui caffè, cacao, pomodori e carne bovina, con l’obiettivo di abbassarne i prezzi e alleggerire il peso sui consumatori statunitensi. 
Il 14 novembre 2025, il Presidente Usa ha firmato un Ordine esecutivo che amplia in modo significativo la lista di prodotti esenti dal dazio reciproco (Allegato II all’Ordine esecutivo 2 aprile 2025, n. 14257). Le misure sono già state applicate con effetto retroattivo dalla mezzanotte del 13 novembre 2025, eventuali rimborsi dovuti saranno gestiti secondo la normativa vigente e le procedure della Dogana statunitense. 
Per le operazioni presentate dal 13 novembre in poi è possibile correggere la dichiarazione entro dieci giorni, richiedere una correzione riepilogativa post-registrazione oppure, se la liquidazione del dazio è già avvenuta, presentare un’istanza di “protest” alla Dogana Usa (CBP) entro centottanta giorni. 
La marcia indietro del Governo statunitense risponde ai primi effetti inflattivi dei nuovi dazi e all’esigenza di assicurare ai consumatori l’accesso ai beni di prima necessità. 
L’azzeramento dei dazi giunge in un momento di riflessione per l’Amministrazione Trump, sotto pressione per l’aumento del costo della vita. Nell’ultimo anno i generi alimentari hanno registrato un incremento medio del 2,7%, con effetti significativi sul bilancio delle famiglie e crescenti critiche alla politica tariffaria della Casa Bianca. I rivenditori statunitensi segnalano da mesi gli effetti della politica tariffaria, ad agosto la Tax Foundation ha calcolato che il 74% delle importazioni alimentari degli Stati Uniti fosse gravato da dazi. La Camera di Commercio degli Stati Uniti ha accolto positivamente il passo indietro, invitando la Presidenza a proseguire nella stessa direzione. 
L’elenco dei prodotti esentati comprende oltre duecento voci e spazia tra categorie merceologiche molto diverse.  Tra gli alimenti interessati dai dazi cancellati figurano caffè (+18,9% su base annua), cacao (+15%) e tè (+2%), insieme a numerosi prodotti a base di carne bovina, che hanno registrato nei mesi precedenti un rincaro medio del 14,7%, inclusi tagli pregiati e carni essiccate o affumicate. L’esenzione riguarda anche diverse tipologie di frutta fresca, come arance (+3%), banane (+6,9%) e pomodori (+4,5%), oltre a varie spezie e frutta a guscio (+ 1,9%). 
Secondo le stime del Bureau of Labor Statistics, l’impatto più significativo si è registrato sui mercati della carne e del caffè. I dazi statunitensi sulla carne di manzo hanno raggiunto aliquote elevatissime, per esempio, per il Brasile hanno superato il 75%, determinando un aumento dei prezzi al dettaglio compreso tra il 12% e il 18% rispetto all’anno precedente. 
Il caffè macinato, invece, a luglio ha raggiuto gli 8,41 dollari alla libbra (circa mezzo chilo), un livello record che corrisponde a un incremento del 33% su base annua. 
Per quanto riguarda l’export italiano, le merci interessate dalla cancellazione dei dazi sono i prodotti da forno e i biscotti, i succhi e le preparazioni a base di frutta e gli oli essenziali. 

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