Modifiche alla Tonnage Tax: nuova normativa fiscale in tema di trasporto marittimo

03/03/2025

Modifiche alla Tonnage Tax: nuova normativa fiscale in tema di trasporto marittimo

Rubrica a cura dello Studio Legale Mordiglia, Genova-Milano - www.mordiglia.it - mail@mordiglia.it

Il Decreto Legislativo n. 192 del 13 dicembre 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 294 del 16 dicembre 2024, apporta significativi cambiamenti alla disciplina fiscale delle operazioni di trasporto marittimo, concentrandosi in particolare sulla normativa relativa alla "tonnage tax". Le modifiche introdotte mirano a rendere il sistema tributario più equo e conforme alle linee guida europee riguardanti gli aiuti di Stato nel settore dei trasporti via mare.

Le principali novità introdotte includono:

  • Esclusione delle Aziende in Crisi: l'opzione per aderire al regime della “tonnage tax” non è disponibile per le aziende che si trovano in fase di liquidazione o dissoluzione, né per quelle che si trovano in difficoltà finanziaria, come definito dal regolamento (UE) n. 651/2014.
  • Attività Ammissibili: sono state ampliate le categorie di attività ammissibili, includendo operazioni di soccorso marittimo, la costruzione e l'installazione di impianti in alto mare, e il rimorchio navale, a condizione che più del 50% delle operazioni annuali di ciascuna nave riguardino il trasporto marittimo.
  • Limiti di Tassazione: i proventi derivanti da attività secondarie non possono superare il 50% del totale dei guadagni di ogni nave qualificata. Inoltre, i trasporti terrestri immediatamente precedenti o successivi al viaggio marittimo vengono inclusi nel reddito imponibile solo se venduti insieme al trasporto marittimo, escludendo specificatamente il trasporto via terra di container.
  • Credito Fiscale: è stato istituito un credito d'imposta per le aziende che affittano navi a scafo nudo, equivalente all'imposta calcolata sul reddito determinato forfettariamente per i giorni di locazione.
  • Contabilità Distinta: è obbligatoria la gestione di una contabilità separata per garantire che vengano rispettati i limiti relativi alle attività secondarie rispetto a quelle principali.

Le disposizioni entreranno in vigore a partire dal periodo d'imposta successivo a quello che termina il 31 dicembre 2023, offrendo così alle aziende marittime un quadro normativo più attuale e trasparente per la gestione delle loro pratiche fiscali.

La Commissione Europea, con la sua decisione del 13 dicembre 2024, ha valutato e approvato il sistema fiscale proposto dall'Italia, ritenendolo compatibile con il mercato interno secondo l'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE).

In particolare, la Commissione ha riconosciuto che il regime fiscale intende tutelare il comparto del trasporto marittimo in Italia, preservando posti di lavoro e competenze nazionali. È stato giudicato conforme agli orientamenti dell'UE sugli aiuti di Stato nel settore del trasporto marittimo, contribuendo a migliorare la sicurezza, l'efficienza e la sostenibilità ambientale del settore.

Inoltre, la Commissione ha evidenziato che tale regime fiscale aiuterà a prevenire la delocalizzazione delle imprese di trasporto marittimo, incentivando l'occupazione nell'UE e promuovendo l'aderenza alle normative europee. Si tratta di un sistema proporzionato e necessario per contrastare la concorrenza internazionale e mantenere la competitività della flotta europea.

Gli esperti del settore marittimo hanno accolto favorevolmente le modifiche al sistema fiscale, ritenendo che queste miglioreranno la competitività delle compagnie italiane rispetto a quelle di altri paesi europei e non, e che potrebbero favorire il mantenimento e la creazione di posti di lavoro nel comparto marittimo, promuovendo al contempo l’occupazione di professionisti qualificati e migliorando le condizioni lavorative a bordo.

Alcuni analisti hanno anche sottolineato l'importanza delle misure fiscali per stimolare investimenti in soluzioni tecnologiche e pratiche più ecocompatibili, riducendo così l’impatto ambientale delle attività navali.


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