IL D.L. n. 173/2022 istituisce il C.I.P.O.M.
28/11/2022
Rubrica a cura dello Studio Legale Cuocolo, Genova - www.cuocolo.it - studio@cuocolo.it
IL
D.L. n. 173/2022 istituisce il Comitato Interministeriale di Coordinamento
delle Politiche del Mare (C.I.P.O.M.).
Il
15 novembre u.s. è entrato in vigore il D.L. 11 novembre 2022 n. 173, recante “disposizioni
urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri”, il quale si è prefisso l’ambizioso obiettivo, fra
gli altri, di promuovere il coordinamento e la definizione degli indirizzi
strategici per le politiche del mare.
A tal fine, il suddetto decreto ha previsto l’istituzione, presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Comitato Interministeriale di
Coordinamento delle Politiche del Mare (d’ora innanzi C.I.P.O.M.). il cui ruolo
fondamentale consiste, da un lato, nell’elaborazione e nell’approvazione, con
cadenza triennale, del Piano del Mare, «riferimento per gli strumenti di
pianificazione di settore» (art. 12, comma 8), e, dall’altro,
nell’aggiornamento annuale di quest’ultimo, «in funzione degli obiettivi
conseguiti e delle priorità indicate in sede europea», adottando, altresì,
le iniziative idonee a superare eventuali ostacoli e ritardi (art. 12, comma
9).
Ai
sensi dell’art. 12, comma 4, del suddetto D.L., il C.I.P.O.M. «è presieduto dal Presidente del Consiglio
dei Ministri o dal Ministro delegato per le Politiche del Mare, ove nominato,
ed è composto dalle Autorità delegate per le politiche europee, le politiche di
coesione e il coordinamento del P.N.R.R., ove nominati, e dai Ministri degli
affari esteri e della cooperazione internazionale, della difesa, dell'economia e
delle finanze, delle imprese e del made in Italy, della agricoltura, della
sovranità alimentare e delle foreste, dell'ambiente e della sicurezza
energetica, delle infrastrutture e dei trasporti, della cultura e del turismo e
per gli affari regionali e le autonomie. Al Comitato partecipano gli altri
Ministri aventi competenza nelle materie oggetto delle tematiche poste
all'ordine del giorno. I Ministri possono delegare a partecipare un vice
Ministro o un Sottosegretario». Peraltro, al fine di garantire il pieno
rispetto del principio di rappresentatività, il D.L. ha specificamente previsto
che «quando si tratt[i]no materie che interess[i]no le regioni e le province
autonome, partecipano il presidente della Conferenza delle regioni e delle
province autonome o un presidente di regione o di provincia autonoma da lui
delegato e, per i rispettivi ambiti di competenza, il presidente
dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (A.N.C.I.) e il presidente
dell'Unione delle province d'Italia (U.P.I.). Può essere invitato a partecipare
alle riunioni del Comitato, con funzione consultiva, ogni altro soggetto
ritenuto utile alla completa rappresentazione degli interessi coinvolti e delle
questioni trattate» (art. 12, comma 5).
Quanto
sopra premesso, il Piano del Mare, alla cui elaborazione è preposto, come
detto, il C.I.P.O.M., riveste un’importanza dirimente per le politiche marine, posto che fissa gli indirizzi
strategici in materia di «a) tutela e
valorizzazione della risorsa mare dal punto di vista ecologico, ambientale,
logistico, economico; valorizzazione economica del mare con particolare
riferimento all'archeologia subacquea, al turismo, alle iniziative a favore
della pesca e dell'acquacoltura e dello sfruttamento delle risorse energetiche;
c) valorizzazione delle vie del mare e sviluppo del sistema portuale; d)
promozione e coordinamento delle politiche volte al miglioramento la continuità
territoriale da e per le isole, al superamento degli svantaggi derivanti dalla
condizione insulare e alla valorizzazione delle economie delle isole minori; e)
promozione del sistema-mare nazionale a livello internazionale, in coerenza con
le linee di indirizzo strategico in materia di promozione e
internazionalizzazione delle imprese italiane; f) valorizzazione del demanio
marittimo, con particolare riferimento alle concessioni demaniali marittime per
finalità turistico ricreative» (art. 12, comma 3).
È,
dunque, evidente, l’importanza dell’istituzione del C.I.P.O.M., ad opera del D.L. in oggetto, il
quale, senza dubbio, offre un positivo riscontro alle istanze degli operatori
nazionali del settore, i quali, guardando al modello francese, ne invocavano da
tempo l’istituzione.