In arrivo un nuovo formulario BIMCO per le c.d. “quiet enjoyment letter”

03/10/2022

In arrivo un nuovo formulario BIMCO per le c.d. “quiet enjoyment letter”

Rubrica a cura dello Studio Siccardi Bregante & C. Shipping and Commercial Law

Con “quiet enjoyment letter”, convenzionalmente anche note come QEL o LQE, si intende un accordo stipulato tra un il creditore ipotecario (o altrimenti garantito) dell’armatore di una data nave e il noleggiatore della stessa, in base al quale il primo si impegna a non far valere i propri diritti sulla nave nei confronti dell’armatore fintanto che il noleggiatore continua ad adempiere ai suoi obblighi sorti nell’ambito del contratto di noleggio in essere con l’armatore stesso (sostanzialmente e principalmente, il pagamento del nolo).
La diffusione delle LQE intercetta proprio l’esigenza di creare una relazione diretta tra il finanziatore/ipotecario e il noleggiatore, a prescindere dall’esito dei rapporti tra il primo e l’armatore. I benefici vanno sostanzialmente in due direzioni: da un lato, viene consentito al noleggiatore di utilizzare la nave senza temere che il finanziatore/ipotecario possa in qualche modo aggredirla cautelarmente o esecutivamente per i suoi eventuali crediti verso l’armatore; dall’altro lato, si permette all’armatore, eventualmente moroso nei confronti del suo finanziatore, di continuare a incassare il valore del nolo quale provvista per saldare il suo debito con il creditore. In questa prospettiva, le LQE vengono sovente utilizzate nel contesto di contratti di noleggio, perlopiù a lungo termine, ove la garanzia di un’entrata fissa e prolungata nel tempo – costituita dal valore del nolo dovuto dal noleggiatore – rappresenta per l’armatore una maggior possibilità di riuscire a rientrare dal suo debito con il finanziatore/ipotecario e riduce la probabilità che quest’ultimo metta in atto azioni legali nei confronti dell’armatore stesso e/o della nave.
Data l’inesistenza di un form standard di LQE, gli accordi sono di norma frutto di negoziazione e possono assumere diverse forme secondo la dicotomia tra direct agreement e tripartite agreement e, ovviamente, l’uso di una certa formulazione piuttosto che di un’altra dipende di fatto dal potere negoziale delle parti. In alcuni casi, la LQE è uno strumento nelle mani del creditore, che se ne serve per tutelare diritti accessori: egli può, ad esempio, introdurre l’obbligo in capo al noleggiatore di notificargli immediatamente l’eventuale insolvenza dell’armatore, ovvero può imporre un “remedy period”, vale a dire fissare un lasso di tempo prima che il noleggiatore possa risolvere il contratto di noleggio a causa dell’inadempimento dell’armatore.
Una delle previsioni più comuni richieste dal creditore in fase di negoziazione della LQE è il cd. “step-in right”, vale a dire il diritto del finanziatore/ipotecario a surrogarsi nei diritti che fanno capo all’armatore (inadempiente) in base al contratto di noleggio, tra i quali – principalmente – quello di riscuotere direttamente dal noleggiatore il nolo pattuito.
Sul versante della legge applicabile, in mancanza di diversa previsione, l’efficacia delle LQE potrebbe essere vincolata all’applicazione di più leggi: la legge dello Stato di bandiera della nave, la legge regolatrice del diritto di garanzia gravante sulla nave, così come la legge dello Stato in cui il finanziatore/creditore ipotecario intende portare ad esecuzione il proprio credito. Ad ogni modo, nella prassi sia la giurisdizione che la legge applicabile al contratto vengono prestabilite in fase di negoziazione del LQE.
Negli, anni la mancanza di un formulario di riferimento ha portato all’insorgere di diverse problematiche, prima fra tutte la dilatazione dei tempi di negoziazione. Spesso, difatti, “approfittando” della libertà di forma del contratto, le parti tendono ad arroccarsi dietro le proprie istanze, provocando stalli nelle trattive, È frequente, ad esempio, che il noleggiatore rivendichi il suo diritto a designare - assieme al creditore - il soggetto che dovrebbe sostituire l’armatore originario in caso di inadempimento o che il finanziatore/ipotecario, come visto, richieda di inserire clausole di “remedy period” e “step-in right”.
Per arginare tale fenomeno, le parti possono concordare uno “standstill period” nella prima parte delle trattative: in altre parole, stabiliscono un iniziale periodo di sospensione durante il quale si impegnano a collaborare per cercare di arrivare al buon esito delle negoziazioni. Durante tale periodo, è disposto che il finanziatore/creditore ipotecario non possa far valere la sua garanzia sulla nave e che il noleggiatore ne mantenga l’uso e godimento indisturbato.
V’è comunque da segnalare che negli ultimi anni, le istanze di armonizzazione formale dello strumento del LQE si sono fatte sempre più intense e BIMCO, accogliendo tali istanze degli operatori del settore, BIMCO ha dato il via alla prima fase di progettazione di un nuovo form standard di LQE.
I primi incontri, avvenuti dal 7 al 9 settembre 2022, hanno confermato la volontà di sviluppare un modello contrattuale che rappresenti un equo bilanciamento tra le esigenze di armatore, noleggiatore e finanziatore/ipotecario. Il form così elaborato andrà a integrare la categoria di formulari BIMCO già in uso in materia di finanziamento e leasing navale, SHIPTERM e SHIPTERMS, e SHIPLEASE.
L’obiettivo è sviluppare un formulario che possa adattarsi ai time charter, ai bare-boat charter e ai contratti di leasing, garantendo uniformità ed equilibrio nei negozi e allo stesso tempo assicurando alle parti la possibilità di adattare il form alle proprie specifiche esigenze.
Il team di progettazione è formato da armatori, noleggiatori, istituti di finanziamento e leasing e avvocati provenienti da Asia, Europa e Stati Uniti. I lavori, intrapresi a settembre, proseguiranno il 24 e 25 ottobre prossimi e significativi sviluppi possono ragionevolmente attendersi con l’anno nuovo.


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