Crew changes ai tempi della pandemia da Covid-19

29/10/2020

Crew changes ai tempi della pandemia da Covid-19

Rubrica a cura dello Studio Legale Mordiglia, Genova-Milano - www.mordiglia.it - mail@mordiglia.it

La pandemia da Covid-19 continua ad avere forti ripercussioni sul commercio e sull’industria marittima italiani.Come noto, il 20 maggio 2020 il Governo italiano ha approvato il Decreto Legge n. 34/2020 (il c.d. “Decreto Rilancio”) che, in considerazione della progressiva riduzione del traffico portuale a causa dell’emergenza sanitaria, include anche una serie di misure concernenti i lavori portuali e il trasporto marittimo (si veda, in particolare, l’Art. 199 del Decreto Legge n. 34/2020).

Le suddette misure sono volte a supportare le imprese operanti nei porti italiani per aiutarle a fronteggiare l’interruzione dell’attività commerciale direttamente e indirettamente derivante dalla diffusione del Covid-19. Tali misure si pongono sulla stessa linea e implementano quanto previsto dal Decreto Legge n. 18/2020, emesso dal Governo italiano all’inizio dell’emergenza sanitaria (27 marzo 2020). In particolare, il “Decreto Rilancio” attribuisce alle Autorità Portuali la facoltà di modificare in via provvisoria, tramite provvedimenti conformi a canoni di ragionevolezza, la destinazione d’uso (come identificata nel Piano Regolatore Portuale) delle aree portuali e delle banchine. Tali provvedimenti possono essere emessi fino a sei mesi dopo la fine dello stato di emergenza (di recente prorogato dal Governo al 29 gennaio 2021) e devono essere giustificati dalla necessità di supportare il traffico e le attività portuali.
A dispetto di un leggero miglioramento della situazione globale nel corso dei mesi estivi, i recenti sviluppi, purtroppo preoccupanti, della pandemia da Covid-19 tengono ancora sotto scacco le Autorità italiane, impegnate nell’arduo tentativo di bilanciare la necessità di adottare misure di sicurezza che seguano l’evoluzione della pandemia con l’obiettivo di ristabilire gli usuali ritmi operativi dei porti.
Tale situazione ha avuto un impatto significativo anche sui meccanismi di ricambio degli equipaggi (i c.d. crew changes) a bordo delle navi mercantili e di quelle preposte al trasporto di persone.
Tra le maggiori criticità che hanno interessato (e che continuano a interessare) i crew changes, il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha segnalato che ai membri del personale di bordo, anche se affetti da patologie indipendenti dal Covid-19 (infortuni a bordo, malattie cardiovascolari, etc.), viene spesso preclusa la possibilità di essere sostituiti da altri lavoratori marittimi; inoltre, accade assai frequentemente che, presso il porto di imbarco, le Autorità locali non accettino certificati medici relativi al Covid-19 emessi dalle Autorità del Paese d’origine dei membri dell’equipaggio, con conseguente ripetizione dell’esame medico e, talvolta, di un periodo di quarantena. Come si può intuire, ciò determina effetti negativi non soltanto per i lavoratori marittimi ma anche per i loro armatori, posto che il ritardo operativo necessariamente derivante dalle circostanze di cui si è detto porta con sé gravi criticità dal punto di vista economico e commerciale (perdita di noli, reclami per ritardi da parte degli interessati al carico, etc.).
Per le stesse ragioni sopra evidenziate, i lavoratori marittimi trovano spesso difficoltà nell’accesso alle cure mediche disponibili a terra, e ciò indipendentemente dal fatto che dette cure siano richieste per il Covid-19 o per altre patologie e/o infortuni.
Quanto alle misure in atto per favorire un (seppur minimo) ricambio degli equipaggi, ai terminal portuali sono state imposte regole molto severe per garantire la protezione di tutti gli operatori portuali (ivi incluso il personale di bordo) da una potenziale esposizione al contagio.
In particolare, ogni lavoratore marittimo che salga a bordo di una nave deve obbligatoriamente indossare la mascherina di protezione e sottoporsi al controllo della temperatura corporea da parte dell’Autorità Portuale. Le stesse misure sono previste anche per coloro che scendano da una nave, ai quali è altresì imposto l’obbligo di restare a bordo nel caso in cui la temperatura corporea sia alta e/o manifestino sintomi riconducibili al Covid-19. In questi ultimi casi, i lavoratori marittimi devono sottoporsi al test del “tampone” per accertare l’eventuale contagio da Covid-19 e restare in quarantena fino a quando i risultati del test non siano stati resi disponibili.
Per favorire il più possibile un efficace ricambio degli equipaggi, senza ovviamente rinunciare alla stretta osservanza delle norme anti-contagio attualmente in vigore, le Autorità Portuali hanno quindi adottato la strategia di trattare “caso per caso” ogni singolo lavoratore marittimo di ogni singola nave, cercando al contempo di assicurare che il personale di bordo che abbia bisogno di assistenza medica immediata abbia facilmente accesso alle strutture ospedaliere situate a terra.
In prospettiva futura, giova segnalare come il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, in linea con quanto raccomandato in diverse circolari dell’International Maritime Organization (IMO), stia cercando di attirare l’attenzione del Consiglio dell’Unione Europea e degli Stati Membri sugli effetti dell’emergenza sanitaria sui meccanismi di crew changes, sottolineando come le disfunzioni a ciò connesse stiano creando seri problemi all’intera filiera del trasporto marittimo. In particolare, il Comando Generale ha puntualizzato che i lavoratori marittimi, favorendo la movimentazione dei beni e delle persone, svolgono un servizio da ritenersi “essenziale” e dovrebbero quindi essere qualificati come key workers, con conseguente necessità di implementare le tutele a essi relative e di favorire, in tal modo, un efficiente svolgimento della loro attività anche in tempi così delicati come quelli attuali.
L’auspicio, naturalmente, è che le istituzioni comunitarie raccolgano l’invito del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e, consapevoli del ruolo fortemente strategico dello shipping, adottino in tempi brevi misure volte a risolvere definitivamente le problematiche connesse ai crew changes.



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