Trasporti per vie navigabili in UE: verso un settore neutro in termini di emissioni Co2

25/06/2020

Trasporti per vie navigabili in UE: verso un settore neutro in termini di emissioni Co2

Rubrica a cura dello Studio Legale Siccardi Bregante & C. - www.siccardibregante.it - studio@siccardibregante.it

Lo scorso 5 giugno il Segretariato Generale del Consiglio dell’Unione Europea, Jeppe Tranholm-Mikkelsen, ha emanato le sue Conclusioni per il futuro del trasporto marittimo e della navigazione interna dal titolo “Council Conclusions on Eu Waterborne Transport Sector – Future outlook: Towards a carbon-neutral, zero accident, automated and competitive EU Waterborne Transport Sector”. Le Conclusioni sono documenti che, come le Risoluzioni o le Dichiarazioni, non hanno immediati effetti giuridici ma che permettono al Consiglio di esprimere la propria posizione sull’attività da svolgere in un particolare settore fissando impegni e lavori futuri. In questo caso, le Conclusioni negoziate dal Consiglio dell’UE si inseriscono nel più ampio alveo del “Green Deal” Europeo, ovvero un progetto ambizioso presentato dall’Unione Europea l’undici Dicembre 2019 che mira a rendere l’Europa climaticamente neutra e sostenibile entro il 2050.
Il documento emanato dal Consiglio adotta anche la “Dichiarazione di Opatija”, ovvero un elaborato redatto dalla presidenza del consiglio Croata in occasione della riunione informale sui trasporti marittimi svoltasi lo scorso 11 marzo ed avente ad oggetto la sua visione concernente il trasporto marittimo per le vie navigabili dell’Unione Europea per il prossimo futuro.
I punti chiave della “Dichiarazione di Opatija” riguardano la protezione dell’ambiente nell’ambito dei trasporti marittimi nell’Unione Europea, la digitalizzazione, la sicurezza e la formazione delle persone che lavorano nel settore, temi che come ha dichiarato il Ministro del Mare delle Infrastrutture e dei Trasporti croato, Oleg Butkovìc, riflettono la situazione attuale e le sfide della navigazione interna e marittima nell’Unione Europea e globale, argomenti dei quali la stessa emergenza Covid-19 ha dimostrato la rilevanza. In questo senso, il Consiglio nelle sue Conclusioni ha evidenziato come sia e sia stato cruciale il ruolo dei trasporti a mezzo nave nell’Unione Europea durante il Covid-19 al fine di assicurare il regolare flusso dei commerci via mare e l’operatività di fornitura di servizi il più continuativa possibile al fine di rendere disponibili servizi di base, merci e medicinali ai cittadini dell’UE ed alle industrie che rendono servizi essenziali.
Il primo obiettivo che si è posto il Consiglio riguarda l’accelerazione dei progressi concernenti la sostenibilità ambientale dei trasporti nelle vie navigabili interne all’Unione Europea, in particolare puntando ad eliminare completamente i gas ad effetto serra entro il 2050. Vengono incoraggiate tutte le iniziative statali, ma anche internazionali, al fine di accelerare il processo di transizione verso un settore dei trasporti per le vie navigabili dell’UE a zero emissioni. In tale prospettiva, il Consiglio supporta ed incoraggia lo sviluppo di carburanti alternativi utilizzabili per tratti della navigazione nelle acque dell’UE come il LNG (liquified natural gas, un particolare carburante che si ottiene sottoponendo il gas naturale a trattamenti di depurazione e disidratazione ed a successive fasi di raffreddamento e condensazione) e assicura fondi a supporto di tali progetti.
Il secondo obiettivo del Consiglio concerne la digitalizzazione del settore dei trasporti per le vie navigabili dell’UE oltre che delle operazioni di trasporto intermodale. Da un lato, supportando lo sviluppo di una digitalizzazione a livello amministrativo che riduca i costi per gli operatori e aumenti l’efficacia dei servizi; dall’altro lato, promuovendo la possibilità di apportare importanti emendamenti legislativi in modo da introdurre l’uso, nel commercio marittimo, di certificati elettronici per la registrazione delle navi battenti la bandiera di uno stato membro e sistemi di verificazione elettronica dei certificati delle navi e per i marittimi. Infine, il Consiglio considera prioritario lo sviluppo di una “Waterborne Digital Roadmap” pronta dal 2021 ed atta a facilitare un approccio digitalizzato ed integrato dei trasporti per le vie navigabili dell’UE.
Il terzo obiettivo contenuto nelle Conclusioni del Consiglio mira a migliorare le competenze dei futuri marittimi e di coloro che lavorano nella navigazione nelle acque interne. In questo senso, viene fatto richiamo alla Commissione e agli Stati Membri ad intensificare i loro sforzi a livello IMO al fine di emendare la “Convenzione Internazionale sugli Standard di addestramento, Certificazione e Tenuta della guardia per i marittimi” del 1978, in modo da tenere conto dell’attuale sviluppo delle tecnologie che rifletta le abilità ad oggi richieste e necessarie per i marittimi. A tal proposito, il Consiglio supporta l’elaborazione di standard ad hoc da parte del European Committee for drawing up Standards in the field of Inland Navigation (CESNI).
Infine, il Consiglio chiarisce di voler supportare ed incoraggiare qualsivoglia iniziativa volta ad includere più donne lavoratrici nel settore dei trasporti per le vie navigabili dell’UE.
L’ultimo obiettivo concreto consiste nella promozione della cultura della sicurezza marittima fondata sul presupposto di una “Just Culture”, ovvero del concetto secondo il quale gli errori sono generalmente un prodotto di “culture” almeno in parte disorganizzate ed in questo senso punta all’eliminazione degli incidenti nel settore marittimo a partire dal 2050. In termini di sicurezza, il Consiglio incentiva gli Stati alla ratifica di convenzioni internazionali marittime tra le quali l’Accordo di Cape Town del 2012 relativo all’implementazione delle previsioni del protocollo del 1993 concernente la Convenzione Internazionale per la Sicurezza delle Navi da Pesca del 1977, il protocollo del 2010 alla “International Convention on Liability and Compensation Damage in Connection with the carriage of Hazardous and Noxious Substances” e la Convenzione Internazionale di Hong Kong relativa alla sostenibilità del riciclaggio delle Navi.
A questo punto, le Conclusioni invitano gli Stati Membri e le altre istituzioni dell’UE a prendere coscienza del loro valore e dei lavori necessari dalle stesse richiesti. In particolare, la finalità ultima delle Conclusioni è che, grazie al piano di lavoro in esse contenuto, le autorità competenti di ciascuno Stato Membro decidano di mettere in atto misure concrete di intervento per il raggiungimento degli obiettivi richiesti per un futuro più sostenibile e competitivo del trasporto per le vie navigabili dell’Ue.


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