Crociere e passeggeri: Genova gioca la partita dell’industria turistica mondiale

09/05/2018

Crociere e passeggeri: Genova gioca la partita dell’industria turistica mondiale

Il turismo è un settore che vale circa 8 mila miliardi, pesa sul Pil mondiale per più del 10% ed è responsabile della creazione di quasi il 10% dei posti di lavoro a livello globale. Le previsioni di crescita per il prossimo decennio parlano di un roseo 4% annuo, una partita per cui Genova si è allenata e che giocherà a tutti gli effetti anche attraverso il settore crocieristico, tema su cui si sono accesi i riflettori della 73esima assemblea Assagenti, l’Associazione di categoria dei broker e degli agenti marittimi di Genova, ospitata il 7 maggio nel Salone di prima classe di Stazione Marittima.
«La polivalenza del nostro scalo rende possibile il confronto con una vasta tipologia di traffici, tutti con peculiarità diverse – dice Alberto Banchero, presidente Assagenti – quello passeggeri in generale e crocieristico in particolare può essere definito l’unico capace di abbracciare l’intero territorio, con un impatto trasversale su quasi tutte le sfere, da quella economica a quella sociale e quella culturale».
Durante ciascuno dei 212 scali a Stazione Marittima nel 2017, ogni nave da crociera ha imbarcato forniture di bordo provenienti per più dell’80% dal territorio ligure: 10 mila litri di latte, 35 mila uova fresche, verdure e frutta per un totale di 58 tonnellate, 6 mila bottiglie di vino e 9 tonnellate di pesce. Inoltre, sono circa 200 le unità lavorative coinvolte in ogni scalo, dai servizi portuali alle guide per le escursioni.
«Da questi numeri – spiega Banchero – è evidente come l’adeguamento delle infrastrutture terrestri sia importante per garantire la continuità di un traffico così vitale per il nostro territorio; l’indebolimento delle banchine oggi si misura non tanto in termini di dimensioni e di potenze delle propulsioni, ma di continuità di manovra: dove un maggior numero di scali comporta uno stress maggiore, è necessaria una manutenzione più attenta e programmata».
Le previsioni a fine 2018 annunciate da Sergio Senesi, amministrare delegato di Cemar, parlano di un totale di un milione e 23 mila passeggeri per il bacino di Genova e di 963 mila passeggeri per quello di Savona e rispettivamente di 225 e di 200 scali nave, che insieme alle toccate nel Tigullio, alla Spezia e a Sanremo portano la Liguria a essere la prima regione italiana in termini di passeggeri movimentati: due milioni 472 mila.
«Creare sistema - dichiara Senesi - attraverso una programmazione degli ormeggi a due anni, una migliore ricettività sul territorio, un controllo attento sui costi e sulle attrezzature delle banchine e una collaborazione maggiore tra porti, consentirebbe di aumentare di due milioni le presenze di crocieristi a livello nazionale».
La rivoluzione turistica, oltre a mostrare numeri che riescono a far percepire la portata del fenomeno, fa i conti il paradosso della ricerca di autenticità: ogni metà desiderabile perché esclusiva smette di esserlo quando si trasforma in meta turistica. «Quello che auspichiamo - afferma Banchero - è sicuramente una costante crescita del turismo e delle attività a esso connesse, come le crociere, per una nostra prosperità comune. Nel portare avanti le politiche di promozione, però, dobbiamo lavorare affinché la percezione del nostro territorio continui a essere una percezione di autenticità: solo questo farà la differenza e ci renderà davvero concorrenziali nel mercato del turismo mondiale».     


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