Approvata la Strategia iniziale IMO per l’adozione di nuove misure per la riduzione delle emissioni

09/05/2018

Approvata la Strategia iniziale IMO per l’adozione di nuove misure per la riduzione delle emissioni

Rubrica a cura dello Studio Legale Siccardi Bregante & C. - www.siccardibregante.it - studio@siccardibregante.it

Dopo anni di negoziati e trattative, il 13 Aprile scorso i Paesi membri dell’International Maritime Organization (IMO) hanno approvato una “Strategia iniziale” comune relativa alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e Co2 prodotte dalle navi, concordando gli obiettivi di riduzione delle emissioni nocive nel medio periodo in vista della auspicata futura eliminazione delle stesse entro la fine del corrente secolo.
L’occasione è stata la 72esima riunione del Comitato di Protezione dell’Ambiente Marino (MEPC) presso la sede dell’IMO, a cui hanno preso parte i rappresentanti di oltre 100 Paesi membri dell’organizzazione.
Coerentemente con la sua natura eminentemente programmatica, la “Strategia iniziale” adottata dall’IMO include una “Visione” condivisa dai Paesi membri e dei “Livelli di ambizione”.
La “Visione” consiste nel rendere espresso l’impegno dell’IMO a far sì che vengano ridotte da subito le emissioni di gas ad effetto serra e Co2 da parte delle navi e, parallelamente, a continuare a lavorare per la futura definitiva eliminazione delle stesse dal contesto dello shipping.
Nel contesto dei i prefissati sono stati individuati ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni nel breve/medio/lungo periodo, la cui effettiva realizzazione dipenderà in larga misura dalle nuove possibilità offerte dall’innovazione tecnologica e dal progressivo incremento, nel mondo dei trasporti marittimi, dell’uso di carburanti alternativi e di fonti di energia a basso impatto ambientale.
Nello specifico, per quanto riguarda il medio/lungo periodo, sono state adottate strategie di riduzione delle emissioni di Co2 e gas ad effetto serra entro il 2050 rispettivamente del 70% e del 50% rispetto ai corrispondenti valori registrati nel 2008, con contestuale impegno dei Paesi membri a portare avanti l’obiettivo dell’eliminazione definitiva delle emissioni nocive entro il cinquantennio successivo.
La “Strategia iniziale” adottata a Londra ben si armonizza con il sistema obbligatorio di raccolta dei dati relativi al consumo di carburante delle navi, che è entrato in vigore nel Marzo 2018, attraverso il quale il Comitato MEPC si è prefissato di aumentare i profili di trasparenza, disponibilità e divulgazione dei dati al fine di perseguire i propri obiettivi di riduzione delle emissioni nocive.
La “Strategia iniziale”, inoltre, si inserisce nell’alveo della “Roadmap” relativa alla “strategia generale per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra da parte delle navi” approvata dai Paesi membri dell’IMO nel 2016, che sarà soggetta a revisione analitica entro il 2023.
Essa, infine, porta avanti il percorso di riduzione delle emissioni nocive nel rispetto degli obiettivi di contrasto al riscaldamento globale e di gestione del fenomeno dei cambiamenti climatici individuati nell’Accordo di Parigi del 2015. A conferma di ciò, è stato espressamente previsto che il monitoraggio del rispetto dei “Livelli di ambizione” debba tener conto, tra gli altri fattori, delle relazioni periodiche del Pannello Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC).
Il Comitato MEPC ha previsto la formazione di un gruppo di lavoro specificamente dedicato alla riduzione delle emissioni nocive prodotte dalle navi che sarà incaricato dell’implementazione della “Strategia iniziale”, da poco adottata a Londra, in vista della prossima sessione del Comitato stesso prevista per l’Ottobre 2018.
Il supporto all’implementazione delle nuove misure passerà verosimilmente attraverso lo sviluppo e la crescita dei seguenti progetti patrocinati dall’IMO:
(i) il Global Maritime Energy Efficiency Partnership Project (cd. Progetto GloMEEP), varato nel 2015 e teso a perseguire la riduzione delle emissioni di gas serra nel mondo dei trasporti marittimi attraverso lo sviluppo di soluzioni energetiche e tecnologiche alternative ed efficienti;
(ii) il Global Maritime Technology Network (cd. Progetto GMN), lanciato lo scorso anno dall’Unione Europea, anch’esso finalizzato alla riduzione delle emissioni di Co2 e all’armonizzazione del sistema di raccolta e divulgazione dei dati tra i Paesi membri.
Pur essendo caratterizzata, per definizione, da valenza più programmatica che operativa, la “Strategia Iniziale” adottata a Londra sembra rappresentare il primo vero passo verso la realizzazione di quel “sistema equivalente nel quadro dell’IMO” che era stata prospettata dal Parlamento Europeo nel Febbraio 2017, allorquando la maggioranza dei parlamentari europei aveva votato per l’inclusione dei trasporti marittimi nel sistema di scambio di quote di emissione di Co2 tra Paesi (cd. ETS – Emission Trading System) qualora entro il 2021 non fosse stato introdotto, appunto, un “sistema equivalente” di matrice IMO.
Finora, le reazioni “a caldo” del mondo dello shipping verso la “Strategia iniziale” adottata a Londra sono state per lo più positive, come confermato dai giudizi favorevoli dell’Associazione degli Armatori della Comunità Europea (ECSA) e del BIMCO, che hanno auspicato il perseguimento degli obiettivi a medio/lungo termine delineati dall’IMO sottolineando l’esigenza di una visione comune da parte dell’intero comparto marittimo.


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