Gli operatori genovesi replicano a Di Maio su produttività e grandi opere
09/03/2018
Dopo l’intervista rilasciata dall’Onorevole
Luigi di Maio al Secolo XIX, Assagenti e Spediporto, con una lettera congiunta,
hanno replicato alle affermazioni sulla produttività del nostro scalo e sulle
infrastrutture in corso di realizzazione.
Di Maio aveva dichiarato che «il
vero nodo su cui si deve intervenire sono i 12 giorni di attesa delle merci in
giacenza nei porti, quando nei porti del Nord Europa ne attendono solo sei». Pronta
la replica delle due associazioni: «Affermare che i container stanno fermi
dodici giorni nel porto non è più vero da anni e rischia soltanto di
confondere, ancora una volta, sia i clienti che già serviamo sia quelli che
cerchiamo di attirare». La media di giacenza di un container in porto, spiegano
le due categorie, oggi è compresa tra sei e otto giorni, un tempo reso
possibile «da anni di lavoro sulla smaterializzazione dei documenti cartacei,
sulla sburocratizzazione delle procedure, sulla digitalizzazione».
Il candidato premier del M5S è
intervenuto anche sulle grandi opere, in particolare sul Terzo valico: le
risorse «vanno recuperate e destinate al trasporto pubblico». Secondo Assagenti
e Spediporto, invece, Gronda e il Terzo valico «non sono opere utili alla
Liguria, ma sono interventi indispensabili a tutto il settore produttivo
italiano e lo dimostrano i recenti interventi dei governatori di Lombardia e
Piemonte, di concerto con il ministero delle Infrastrutture, a sostegno di una
struttura ferroviaria e stradale più efficiente». «Si tratta - sostengono gli
operatori genovesi - di interventi complementari: il primo si pone come
obiettivo quello di essere più vicino a mercati quali quello elvetico e al
Baden-Württemberg, raddoppiando i volumi di traffico attuali; il secondo
consente di raggiungere il tessuto economico compreso in un raggio di 150-200
chilometri, che viene già oggi servito per l’85% da camion».
Il porto di Genova, ricordano
agenti e spedizionieri, oggi genera «oltre 9,5 miliardi di euro di valore
aggiunto per l’Italia, crea 122 mila posti di lavoro, di cui circa 50 mila tra
Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il prossimo governo italiano dovrebbe
proporsi quale obiettivo quello di rendere possibile un ulteriore miglioramento
produttivo dei nostri porti».
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Lettera aperta degli agenti marittimi e degli spedizionieri genovesi all'On. Di Maio.pdf