Emanate le nuove linee guida per i Piani regolatori di Sistema Portuale
17/01/2018
Rubrica a cura dello Studio Legale Cuocolo, Genova-Milano - www.cuocolo.it - studio@cuocolo.it
Come noto, la legislazione portuale è
stata recentemente riformata dal Decreto Legislativo n. 169/2016 con l’intento
di semplificare, razionalizzare e riorganizzare i sistemi portuali. Tramite questa
normativa, le ventiquattro Autorità portuali precedentemente esistenti sul
territorio italiano sono state sostituite da quindici Autorità di sistema
portuale che raggruppano i maggiori porti italiani e che sono dotate di un
nuovo strumento di pianificazione: il Piano Regolatore di Sistema Portuale.
Secondo la riforma, tale strumento dovrebbe
delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo complessivo spaziale e
funzionale delle aree portuali definendone l'ambito d'applicazione ed individuandone
sia le condizioni di sostenibilità ambientale sia i parametri per preservare
l'identità culturale dei luoghi. In concreto, viene disciplinata una modalità
di pianificazione portuale innovativa che prevede il passaggio dal piano
regolatore del singolo porto a quello di sistema portuale tramite una coerente
individuazione dei principi comuni di pianificazione.
Al fine di guidare le AdSP nella redazione
dei nuovi piani regolatori, il D.lgs. 169/2016 ha dato mandato al Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, su proposta del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, di predisporre delle
Linee Guida. Queste ultime, quindi, sono state emanate l’8 giugno 2017.
Tra gli elementi più innovativi delle
Linee Guida vi è l’invito alle AdSP di redigere preliminarmente un documento di
indirizzo per la successiva elaborazione del Piano regolatore. Tale strumento,
denominato Documento di Indirizzo della Pianificazione (DIP), dovrebbe indicare
in linea generale il complesso degli obiettivi che saranno posti alla base del
Piano Regolatore ed contenuti del rapporto ambientale, consentendo al contempo
il raggiungimento di pre-intese con le Amministrazioni Comunali interessate. Il
ruolo del DIP è infatti quello di definire preliminarmente gli obiettivi
integrati tecnici ed ambientali, anticipando gli eventuali aspetti critici che
potrebbero sorgere a livello amministrativo, tecnico, urbanistico ed
ambientale, e giungendo così ad una procedura di approvazione del piano
regolatore effettivamente condivisa da tutti gli operatori. All'interno del
DIP, come già ricordato, devono inoltre essere individuati gli indirizzi
strategici da perseguire per la sostenibilità energetica ed ambientale. Gli
interventi e le misure da attuare devono essere sottoposti alla valutazione di
fattibilità tecnico-economica, effettuando un'analisi costi-benefici e
predisponendo una adeguata regolamentazione al riguardo. Il DIP pone
particolare attenzione agli interventi da effettuare nel settore energetico dei
porti in riferimento ai consumi dei natanti, degli edifici e delle strutture
portuali nonché in relazione alle azioni che non comportino direttamente opere
di efficientamento ma che potrebbero attivare notevoli risparmi di energia con
l'applicazione di schemi di incentivazione a sostegno degli operatori
terminalisti che investano in fonti energetiche rinnovabili.
Secondo le Linee Guida, a seguito della
redazione del DIP, l'Autorità di Sistema deve effettuare un'analisi delle
strategie da mettere in atto tramite l’individuazione di un ventaglio di
soluzioni alternative in termini di configurazioni strategiche di piano. Gli
obiettivi integrati che discendono dal DIP possono inoltre essere
opportunamente gerarchizzati e specificati tramite l'indicazione di eventuali
priorità ed una suddivisione di questi ultimi in obiettivi generali,
macro-obiettivi ed obiettivi specifici. Tutte le configurazioni di piano
alternative eventualmente elaborate devono, ovviamente, essere conformi e
finalizzate al perseguimento degli obiettivi prefissati, rispettose delle
eventuali priorità tra gli obiettivi nonché coerenti con la vigente
strumentazione urbanistica e territoriale. Secondo le intenzioni del Ministero,
la redazione un documento contenente una valutazione comparata tra le soluzioni
alternative dovrebbe fornire un utile supporto alla decisione del pianificatore
per la scelta della soluzione programmatoria complessivamente più rispondente
agli obiettivi del piano.
Tramite la previsione del DIP
le nuove Linee Guida tentano quindi di introdurre un processo di pianificazione
e progettazione idoneo a facilitare la redazione finale del complesso e articolato
Piano Regolatore di Sistema Portuale